Coordinamento Servizi Informatici Bibliotecari di Ateneo  
Università degli Studi di Lecce

III SEMINARIO
SISTEMA INFORMATIVO NAZIONALE PER LA MATEMATICA
Mercoledì 1 ottobre 1997, ore 9.00

Corrado Pettenati
Sistemi di gestione dell’informazione per la ricerca
(presentazione in remoto)

1. Introduzione
2. Tendenze nei sistemi integrati di automazione in biblioteca
a. L’evoluzione dal modo carattere al modo grafico è quasi completa
b. Il Web OPAC: interfaccia utente normale
c. L’ambiente di lavoro per la stazione cliente è Windows95
d. Il server è in ambiente UNIX
e. Forte incremento della capacità di collegamento con risorse esterne
f. Integrazione degli standard
3. La risorsa elettronica più promettente
a. Ripartizione dei costi
b. Il copyright
4. Impatto della documentazione elettronica sull’organizzazione delle biblioteche
5. Impatti sulla professione del bibliotecario
6. La Biblioteca del CERN
7. Conclusione
8. Brevi schede di presentazione di alcuni moderni sistemi integrati di automazione in biblioteca
a. Aleph
b. INNOPAC
c. VTLS
d. Q Series

Introduzione

In questo studio si vuole dare rapidamente una valutazione dello stato dell’arte dell’automazione in biblioteca.

Nella prima parte si cercano di mettere in evidenza le tendenze attuali del settore. Nella seconda parte si commentano gli effetti delle risorse elettroniche attuali nella gestione dell’informazione per la ricerca. Nella terza parte si discutono brevemente gli impatti dei nuovi tipi di documentazione sulle biblioteche e sui bibliotecari.

Tendenze nei sistemi integrati di automazione in biblioteca

Il mio punto di osservazione non è particolarmente favorevole, per una valutazione completa, da qualche anno a questa parte. Nonostante questo penso che nel mercato dell’automazione in biblioteca si possano evidenziare alcune tendenze in modo abbastanza chiaro.

Prima di tutto occorre dire che l’integrazione delle funzioni si amplifica. All’inizio degli anni ottanta si poteva ancora concepire, in una biblioteca, un sistema d’automazione per la catalogazione e l’interrogazione ed un sistema separato, ad esempio, per la gestione del prestito. Oggi non solo tutte le funzioni classiche (catalogazione, OPAC, acquisti, prestiti, gestione dei fascicoli dei periodici, gestione del bilancio, gestione della rilegatura, gestione del prestito fra biblioteche) sono integrate ma la tendenza ad includere nei sistemi integrati altre funzionalità è forte. Intendo fare riferimento alle funzioni di collegamento verso altri sistemi od altre risorse documentarie.

a. L’evoluzione dal modo carattere al modo grafico è quasi completa

Quasi tutti i sistemi di automazione in generale, ed in biblioteca in particolare, hanno abbandonato in tutto o in parte l’uso del modo carattere a favore di sistemi grafici di interfaccia (GUI).

Sono quasi completamente scomparsi, almeno per i programmi destinati al lettore (OPAC, stato del prestito, prenotazioni, comunicazioni alla biblioteca), le interfacce in modo carattere sia nella forma di comandi da digitare, sia nella forma più evoluta di selezioni da fare su menu a scorrere.

b. Il Web OPAC: interfaccia utente normale

L’OPAC sviluppato attraverso l’uso del Web è presente su quasi tutti i sistemi presenti ora sul mercato. I vantaggi di tale soluzione tecnica sono numerosi:

  • la stazione cliente che interroga può essere in qualsiasi ambiente PC, Macintosh, terminale X senza differenze apprezzabili di funzionalità,

  • non occorre più l’installazione di un software locale di OPAC sulla stazione cliente, è infatti sufficiente la presenza, ormai normale, di un browser come Netscape, Mosaic o HotJava,

  • l’interrogazione locale, all’interno della biblioteca, e remota si avvalgono di interfacce omogenee (anche se non identiche),

  • il diffondersi dei collegamenti Internet e Intranet (equivalente a Internet ma limitata ad un sito) rende la soluzione flessibile ed economica per quasi tutti i tipi di biblioteca.

Si sono avuti anche dei casi di rigetto per le prime interfacce grafiche per i lettori. Alcuni, quelli con più esperienza, hanno rapidamente osservato che il modo grafico era più grossolano e meno preciso del precedente tipo di interfaccia in modo carattere. La maggioranza degli utenti invece ha facilmente accettato il modo di lavorare con interfacce grafiche più intuitive soprattutto per utilizzatori saltuari come sono spesso i lettori delle biblioteche.

L’interfaccia in modo carattere è invece ancora spesso utilizzata per le funzioni tecniche interne alla biblioteca operate dai bibliotecari.

c. L’ambiente di lavoro per la stazione cliente è Windows95

L’ambiente di lavoro per le stazioni cliente, quelle dei lettori e dei bibliotecari, è Windows95. Non ci sono più stati prodotti con stazioni su Macintosh e praticamente i terminali asincroni e sincroni non esistono più . Anche quando le funzioni sono ancora con interfaccia modo carattere la stazione cliente è, in genere, un PC che si collega al server con la procedura telnet.

Qualche volta (ma con tendenza a diffondersi) le stazioni clienti sono basate sui terminali X. Il loro prezzo è ormai da tempo comparabile a quello di un buon PC. I terminali X si prestano molto bene per le stazioni destinate ai lettori. L’assenza di disco e software locale riduce molto, e in qualche caso elimina, il problema dei virus e delle manipolazioni non autorizzate sulle stazioni destinate ai lettori.

d. Il server è in ambiente UNIX

Continua il successo di UNIX come ambiente per il server. La diffusione della conoscenza di UNIX, la sua tendenza a diventare una funzionalità ben definita e slegata dall’hardware della macchina server, ne hanno fatto e fanno l’ambiente ideale per il server.

Le forti riduzioni di prezzo dell’hardware degli ultimi anni rendono disponibili, per i sistemi d’automazione delle biblioteche, macchine di potenza elevata sia in termini di capacità di processo che di capacità di immagazzinare dati, a prezzi estremamente contenuti.

Si osserva tuttavia che i venditori di sistemi d’automazione in biblioteca offrono, per il server, con sempre maggiore frequenza anche l’ambiente WindowsNT in alternativa o in sostituzione dello UNIX. Se l’attuale tendenza dovesse consolidarsi WindowsNT potrebbe sostituire UNIX nel giro di 4-5 anni come ambiente per il server. In quel momento i costi hardware potrebbero ulteriormente diminuire a causa della forte concorrenza fra i numerosissimi costruttori di server adatti per WindowsNT.

e. Forte incremento della capacità di collegamento con risorse esterne

Questa funzionalità è l’ultima arrivata ma è ora guardata come la fondamentale. Sono sempre più numerosi i sistemi di automazione che permettono di gestire, all’interno della registrazione bibliografica, campi contenenti in realtà indirizzi di rete di sistemi o di risorse elettroniche esterne. Infatti con sempre maggiore frequenza le biblioteche si organizzano per offrire ai propri lettori una grande varietà di risorse esterne:

  • enciclopedie on-line
  • dizionari on-line
  • testo completo del documento
  • giornali elettronici
  • letteratura grigia gestita in modo elettronico.

f. Integrazione degli standard

L’ultima linea di tendenza da citare è quella che si osserva nello sviluppo di moduli di funzionalità che si adeguano agli standard di fatto o di diritto. Quasi tutti i sistemi dispongono di un modulo per la funzionalità Z39.50 sia in modo cliente (capacità di interrogare sistemi senza conoscerne nè la struttura dei dati nè la sintassi dei comandi) che in modo server (capacità di rispondere ad interrogazioni di clienti esterni in modo standard Z39.50).

Lo Z39.50 (standard nazionale americano di interrogazione di sistemi d’automazione in biblioteca) è molto più utilizzato del corrisponde standard SR dell’ISO che ha impiegato troppo tempo per essere preparato, discusso ed approvato. Nello loro ultima versione Z39.50 e SR sono identici.

Lo Z39.50 è utilizzato anche per integrare sistemi di automazione in biblioteca e sistemi di gestione di CD-ROM, le CD-ROM LAN.

Sono apparsi anche i moduli per la gestione del prestito fra biblioteche aderenti agli standard ISO. Frequenti anche i moduli Acquisti che adottano gli standard disponibili per la gestione degli ordini e delle fatture, in questo settore lo standard EDIFACT si sta finalmente imponendo come soluzione generale dopo un lungo periodo di gestazione.

La risorsa elettronica più promettente

Il prodotto potenzialmente più interessante è costituito dalle riviste elettroniche. Queste sono più facilmente distribuibili ai lettori senza apprezzabile ritardo rispetto alla disponibilità del prodotto. Inoltre non necessitano di essere indicizzate, non necessitano di rilegatura e di metri lineari di scaffali, non corrono il rischio di perdere fascicoli o pagine, possono essere utilizzate da più lettori contemporaneamente e sono disponibili ovunque le telecomunicazioni lo permettano. Non ci sono ragioni affinchè il loro prezzo sia superiore a quello degli abbonamenti su carta. Al contrario, la mancanza di carta dovrebbe creare le premesse per una riduzione di costi. Restano però da risolvere i problemi legati all’archiviazione e al copyright.

a. Ripartizione dei costi

Tutti gli editori di giornali scientifici sono organizzati in modo elettronico per la produzione a stampa dei loro giornali. L’edizione elettronica quindi non sarebbe affatto un costo ulteriore.

Al contrario l’edizione elettronica ridurrebbe i costi di stampa, trasporto e distribuzione. Nonostante questo nessun editore ha offerto l’edizione elettronica dei propri giornali a costi inferiori a quelli dell’edizione a stampa. Anzi, e apparentemente senza ragione logica, quasi tutti gli editori annunciano nei loro listini l’edizione elettronica ad un prezzo di circa il 15 - 20% superiore all’edizione a stampa.

b. Il copyright

Gli impatti sul copyright della distribuzione elettronica dei documenti devono ancora essere studiati in modo approfondito. In generale gli editori sono, a ragione, estremamente preoccupati per cui prendono precauzioni molto pesanti, forse eccessive. Prima di un vero e proprio sviluppo dei servizi della biblioteca virtuale il problema del copyright sui documenti elettronici dovrà essere chiaramente definito e risolto con sicurezza, in caso contrario si resterà a livello sperimentale ancora per molto tempo.

Molti autori hanno espresso la loro preoccupazione per la mancanza di un accordo valido sul copyright delle pubblicazioni elettroniche. Uno dei più importanti è Ann Okerson. Vedi: Ann Okerson, Who owns digital works? Scientific American, luglio 1996, p 64-68.

Impatto della documentazione elettronica sull’organizzazione delle biblioteche

Vorrei segnalare qui solo alcune delle numerose conseguenze sul piano organizzativo che sono, e saranno, generate dal diffondersi del modello organizzativo della biblioteca di documenti elettronci. La lista sembra allungarsi ogni giorno.

Il paragrafo può, seppure un po’ artificialmente, essere diviso in due parti riguardanti l’impatto della biblioteca virtuale sull’insieme dell’organizzazione da una parte e sulla professione del bibliotecario dall’altra.

Le apparecchiature ed i collegamenti (con le opportune esigenze di sostegno e di manutenzione) necessari a rendere operativa l’idea della biblioteca virtuale richiederanno una frazione importante di risorse, che sarà (se non lo è già) in competizione con il bilancio di acquisizione tradizionale della biblioteca.

Un delicato equilibrio dovrà essere raggiunto fra le risorse di calcolo e di telecomunicazione disponibili per gli utenti interni e quelle da lasciare disponibili per gli utenti esterni provenienti dalla rete o da altre biblioteche. L’esperienza dimostra però che questo carico è, in generale, minore di quanto si possa ipotizzare (e temere).

Altri ipotizzano la creazione di nuovi rapporti reciproci fra biblioteche con responsabilità geografiche (biblioteche nazionali) e biblioteche con responsabilità legate ad un soggetto (biblioteche di ricerca). La naturale complementarità dovrebbe essere molto più facilmente raggiungibile grazie agli utensili della biblioteca virtuale.

Alcuni osservatori pensano che si avranno presto, in meno di cinque anni, impatti favorevoli (riduzione di metri lineari di scaffali) con la generalizzazione degli abbonamenti alle riviste elettroniche.

Non ci sono, a mio parere, ancora segni sufficienti, nella politica di prezzi degli abbonamenti alle riviste elettroniche, che lascino sperare in effetti positivi in termini di risparmio di spazio. La quantità di risorse destinate alle pubblicazioni elettroniche è ancora oggi, in generale, percentualmente piccola se rapportata alle spese per gli abbonamenti tradizionali. Non mi sembra realistico prevedere impatti sostanziali sullo spazio occupato dai periodici se non tra otto - dieci anni. Inoltre non è ancora stato risolto con sufficiente chiarezza il problema della garanzia dell’accesso futuro alle annate arretrate.

Alcune biblioteche hanno già aperto, accanto ai conti tradizionali del bilancio come acquisto monografie, abbonamento ai giornali e rilegatura, anche una voce di bilancio destinata a finanziare le risorse virtuali. Questa pratica è, per ora, poco usata in Europa, ma probabilmente lo diventerà in futuro.

 Impatti sulla professione del bibliotecario

In America è stato avvertito molto chiaramente che l’atteggiamento professionale del bibliotecario deve cambiare per adattarsi alle possibilità organizzative della biblioteca virtuale. La fine di un lungo appassionante dibattito è stata riassunta nella seguente frase: Kiss your job good-bye.

Il senso della frase è che l’assenza di una profonda revisione del modo di concepire la professione porterà i bibliotecari a perdere le proprie competenze e la propria professionalità fino a farle scomparire.

Un autore molto conosciuto, Michael Malinconico, ha anche indicato chi sostituirà le biblioteche e i bibliotecari: le compagnie telefoniche. Queste compagnie espanderanno il loro settore di attività fino ad organizzare e fornire servizi di documentazione. Ironia della sorte, proprio nei giorni in cui leggevo questi commenti, una potente compagnia americana del settore telefonico, Ameritech, annunciava l’acquisto di due dei più grandi produttori di automazione per le biblioteche: NOTIS e Dynix. Segno nel destino dei bibliotecari?

In Europa la competizione fra fornitori di servizi di documentazione non assumerà toni violenti ancora per diverso tempo: nonostante ciò i bibliotecari europei devono iniziare a considerarsi sempre meno organizzatori di collezioni di documenti e sempre più organizzatori di accesso ai documenti. È possibile adattare ai bibliotecari quanto i fabbricanti di auto hanno sperimentato con successo per i rifornimenti alle loro catene di montaggio: cambiare orientamento da “just in case” a “just in time”.

È ben chiaro tuttavia che per i bibliotecari sono già presenti gli stimoli al cambiamento. La formazione ai nuovi utensili richiederà impegno e agilità da parte di bibliotecari e documentalisti. Si ha l’impressione invece che i bibliotecari non si siano ancora sufficientemente impegnati sul fronte di questi nuovi utensili e addirittura sembrino guardarli con sospetto, atteggiamento che è stato stigmatizzato anche al Salone del Libro 1996 a Ginevra, in occasione della giornata delle biblioteche.

In effetti è convincimento comune che i bibliotecari abbiano lasciato ormai per troppo tempo Internet nelle mani degli informatici. È il momento di invertire i ruoli e collocare entrambi al posto giusto.

Appaiono già ben evidenti i bisogni di nuove funzioni e la creazione di nuovi compiti come:

Un aspetto ancora da esplorare è inoltre la possibilità di concepire anche in biblioteca forme organizzative che permettano del lavoro a distanza (teleworking). Questa possibilità, già in uso in alcuni settori come l’editoria, potrebbe dare risultati sorprendenti se applicata alla biblioteca nei settori di reference e di supporto agli utenti remoti.

La tesi di dottorato di Olivier Roumieux discute di questa problematica con molto intuito, è disponibile al seguente indirizzo:http://www.polytechnique.fr/bcx/impact.htm.

Una lista di discussione dibatte di questi problemi con assiduità e competenza:
DigLibns: An Electronic Discussion for Digital Librarians; http://sunsite.berkeley.edu/DigLibns/;
per iscriversi spedire il seguente messaggio sub diglibns nome cognome all’indirizzo: listserv@sunsite.berkeley.edu

 

La Biblioteca del CERN

Questo paragrafo ha soprattutto lo scopo di evidenziare cosa fa la Biblioteca del CERN per trasformarsi in biblioteca virtuale e non invece quello di descriverne le caratteristiche.

La Biblioteca del CERN è piccola in termini di monografie possedute (ca. 40.000), media in termini di abbonamenti aperti (750 da ridurre a 650 nel 1998) e molto ricca, forse la più ricca in Europa, per la letteratura grigia relativa alla fisica delle alte energie. Circa cento delle riviste in abbonamento sono, in questo momento del 1997, disponibili in formato elettronico in site-licence.

La letteratura grigia raccolta e gestita alla Biblioteca del CERN è composta essenzialmente da due tipi: articoli scritti per essere pubblicati, ma non ancora pubblicati, e tesi in fisica ed ingegneria (di diploma, di laurea, di dottorato, etc.).

Le tesi sono poche decine all’anno mentre i documenti preparati per la pubblicazione sono circa 20.000 all’anno. Fin dall’inizio della sua esistenza nel 1954, la Biblioteca del CERN ha raccolto, descritto e distribuito i documenti preparati per la pubblicazione dai fisici e dagli ingegneri del CERN e degli altri laboratori e università con i quali il CERN collabora (oltre 500 istituti in tutto il mondo).

Tutto lo studio e lo sviluppo fatto dalla Biblioteca del CERN per trasformarsi in biblioteca virtuale è centrato attorno alla letteratura grigia, il settore che è di gran lunga il più costoso in termini di risorse impegnate.

Dall’inizio del 1994 il circuito della letteratura grigia è paperless, nel senso che la presentazione dei documenti da parte degli autori alla biblioteca, il trattamento interno alla biblioteca e la distribuzione delle liste e dei documenti completi ai lettori è completamente fatto in modo elettronico senza passare attraverso alcuna forma cartacea.

Sono state preparate tre procedure, via Web, destinate agli autori per inviare i loro documenti alla biblioteca, specializzate in tre diversi tipi di documenti:

  • la serie ufficiale CERN,
  • la serie OPEN destinata ad autori che non desiderino o non possano pubblicare con il marchio ufficiale CERN,
  • la serie delle tesi.

Gli autori possono usare diversi formati per inviare il loro documenti elettronici alla biblioteca, il formato raccomandato è Tex/Latex (quasi uno standard per la preparazione di documenti in fisica, astronomia, matematica ed economia che contengano formule matematiche) ma sono ugualmente accettati Word 6.0, HTML e ... ogni altro formato riconoscibile.

Il testo completo è subito trasformato in formati più adatti ad essere distribuiti via Web: PS (PostScript) e PDF (Portable Data Format).

I documenti, con il testo completo nei nuovi formati, e la notizia bibliografica, creata automaticamente dai campi introdotti dall’autore, sono caricati la notte successiva sul sistema d’automazione della biblioteca e quindi disponibili per l’accesso via Web. Se richiesto dal lettore il sistema d’automazione della biblioteca genera on the fly altri formati (GIF e TIFF) che possano facilitare lettori dotati di stazioni con caratteristiche più limitate.

Il giorno successivo i bibliotecari correggono ed standardizzano la notizia bibliografica per avere il massimo di precisione possibile nell’ambito di quanto è in uso fare per la letteratura grigia.

In genere, 8 - 15 mesi dopo l’invio del documento alla biblioteca, il documento è pubblicato da una rivista scientifica o è contenuto negli atti di una conferenza o in un libro. I bibliotecari, avvertiti dall’autore (caso poco frequente) o esplorando servizi specializzati come UNCOVER o INSPEC (più frequentemente) o spogliando gli atti delle conferenze acquisiti dalla biblioteca scoprono la pubblicazione e introducono le informazioni di pubblicazione in un campo specifico della notizia bibliografica del documento.

In questo periodo, cercando di utilizzare al massimo la disponibilità e la flessibilità dei giornali elettronici, il servizio di automazione della biblioteca è stato modificato in modo tale da permettere, usando le informazioni di pubblicazione del documento, l’immediata visualizzazione anche del testo elettronico pubblicato, se disponibile in rete.

Il lettore che trovi la notizia bibliografica di un documento può quindi, nel migliore dei casi, avere disponibile, oltre al testo elettronico così come l’autore l’aveva scritto, il testo elettronico di come la rivista ha pubblicato l’articolo. I due testi sono in generale diversi per il lavoro editoriale di rilettura e revisione fatto dai comitati di redazione dei giornali.

Questo servizio è per ora disponibile solo per i sette giornali elettronici dell’American Physical Society. La Biblioteca del CERN sta cercando di convincere altri editori di giornali elettronici di fisica e matematica a fare altrettanto.

Conclusione

Il settore dell’informazione scientifica si presenta oggi in fase di grande cambiamento sia come mezzi organizzativi che come tipi di risorse da gestire.

Gli impatti sono importanti in tutti i sensi sembrano però meno catastrofici di quanto ritenuto finora. I bibliotecari hanno ancora un po’ di tempo per riorganizzarsi ma non devono perdere l’occasione, sarà l’ultima, prima di scomparire.

Brevi schede di presentazione di alcuni moderni sistemi integrati di automazione in biblioteca

Aleph

Il sistema Aleph è correntemente disponibile ed in uso nella versione 300 in ambienti UNIX di diversi costruttori (DEC, SUN, etc.).

Nella versione 300 Aleph è un sistema integrato con tutti i moduli disponibili e utilizzati. Per l’ambiente PC Windows 95 è disponibile un’interfaccia grafica ad alcuni moduli. Tuttavia la grandissima maggioranza degli utenti utilizzano terminali modo carattere del tipo VT100 - 400 per tutte le funzioni tecniche: catalogazione, acquisti, circolazione, controllo periodici e amministrazione del sistema. è disponibile anche un’interfaccia grafica per l’accesso al catalogo via Web.

E’ stata da poco annunciata una versione 500 che è attualmente rilasciata ad un solo cliente, la biblioteca del laboratorio DESY ad Amburgo. Due altre biblioteche (una in Italia) stanno provando la versione 500 come test-site. Nella versione 500 non sono attualmente disponibili i moduli Acquisiti, Controllo periodici e Prestito fra biblioteche.

A parere generale degli utenti occorrerà ancora circa un anno (fine 1998) per disporre, nella versione 500, di un software completo nei suoi moduli ed affidabile.

La versione 500 si presenta con diverse caratteristiche molto moderne: architettura client-server, uso di base dati relazionale Oracle, interfaccia grafica sia per le funzioni tecniche su PC Windows95 che, su Web, per l’accesso al catalogo. L’interfaccia grafica su Web appare sostanzialmente migliorata rispetto alla versione 300 dove è rigida, povera e poco affidabile. Le API (Application Program Interface) sono disponibili per personalizzazioni dell’interfaccia grafica Web. Molto interessante appare il modulo di catalogazione dove dinamicamente possono essere utilizzati legami con thesauri e basi dati esterne per la catalogazione derivata e partecipata.

Aleph ha oltre 350 utenti nel mondo, non ha clienti in Inghilterra e nessuno particolarmente significativo in USA. Ha recentemente concluso due importanti contratti con le biblioteche universitarie di Gand (Belgio) e di Delft (Olanda). A Delft la biblioteca ha in programma di fare un largo uso dei moduli server e client dello Z39.50 fino ad ora poco impiegati dagli utenti Aleph.

Tutte le informazione rese disponibili dal produttore e distributore di Aleph sono raccolte nel server: http://www.aleph.co.il/. Le informazioni relative all’ultimo convegno degli utenti Aleph possono essere consultate all’indirizzo: http://www.aub.auc.dk/icau/.

INNOPAC

Il sistema INNOPAC ha relativamente pochi utenti in Europa (in Inghilterra, Italia, Irlanda e Polonia) mentre ha l’insieme di utenze universitarie più importanti degli USA. Il più grande progetto conosciuto di automazione in biblioteca, OHIOLINK, è sviluppato su INNOPAC.

Il successo del sistema è ampiamente basato sulla qualità del software, sulla qualità della documentazione, sull’affidabilità dei servizi di manutenzione e sul continuo sviluppo delle funzionalità. Lo sviluppo è richiesto e sollecitato dalla comunità di utenti che è certamente la più sofisticata ed esigente del mondo.

Oltre 600 clienti, di cui la grandissima parte in USA, fanno di questo sistema uno dei più usati e completi. Oltre ai moduli tradizionali, tutti disponibili, esiste un servizio di Reserve Book room, un potente sistema di connessioni verso risorse di rete e un modulo chiamato Community Information Database utile per ambienti universitari. Il modulo ILL (prestito fra biblioteche) appare particolarmente ricco di funzionalità.

L’interfaccia grafica, disponibile per ambienti Windows95, è usata nella versione attuale per la catalogazione. Esiste un OPAC Web. Una nuova release, annunciata per giugno 1998, promette l’interfaccia grafica anche per i moduli di circolazione, acquisti e controllo periodici.

Gli utenti INNOPAC fanno un largo uso della funzione server e client Z39.50. Sono disponibili anche alcune interfacce elettroniche per la gestione in linea di ordini, fatture e reclami. Un’interessante funzionalità è la possibilità di estrarre dati dall’OPAC in formato adatto ad essere importato da ProCite o EndNote, sistemi personali di informazioni molto diffusi fra i lettori di biblioteche universitarie e di ricerca.

La società produttrice ha un server con molte informazioni disponibili all’URL: http://www.iii.com/.

Gli archivi della lista di discussione sono disponibili, con una funzione di "search", a http://corso.ccsu.ctstateu.edu/innopac.

Lo IUG, Innopac Users Group, ha un home page a http://exlibris.colgate.edu/InnovativeUsersGroup/ e maintiene un altro server per la discussione delle proposte di miglioramento a http://www.scu.edu/SCU/Library/Orradre/iugenhance/.

VTLS

Il sistema VTLS, di origine USA dove ha una base di utenti relativamente ampia, ha avuto molto successo negli ultimi anni in Europa occidentale ed orientale. In particolare sono utenti VTLS tutte le biblioteche universitarie e di ricerca della Finlandia e tutte le biblioteche universitarie della Svizzera francofona oltre alla Biblioteca Nazionale di Berna. In tempi recenti anche alcune grandi biblioteche svedesi, come quella dell’Università di Göteborg, hanno adottato VTLS.

La versione correntemente in uso ha un’interfaccia modo carattere per tutte le funzioni tecniche e un’interfaccia grafica per l’OPAC Web. Le API sono disponibili per personalizzazioni dell’interfaccia grafica. Un modulo particolarmente sviluppato nel sistema VTLS è il modulo delle statistiche. Si tratta di una raccolta completa di indicatori di grande aiuto nella presa delle decisioni all’interno delle biblioteche.

Una nuova versione chiamata Virtua, lungamente attesa, è ora in consegna ai primi clienti americani. Virtua si presenta come un sistema moderno con architettura clent-server, base dati relazionale Oracle, Ingres o Sybase. Il client Virtua è stato presentato a molti convegni internazionali, il server Virtua sara’ installato in prova per la prima volta in Europa il mese prossimo (novembre 1997).

Il server del produttore è disponibile, con relativamente poche informazioni, all’URL: http://www.vtls.com. L’ultimo incontro del gruppo di utenti europei VTLS si è svolto a Göteborg in agosto 1997 e le informazioni relative, con alcuni testi completi delle presentazioni, sono disponibili all’URL: http://www.ub.gu.se/vtlseug.

Q Series

Questo sistema è nuovissimo ed è stato appena annunciato in Europa. Un primo sistema dimostrativo dovrebbe essere disponibile entro qualche settimana a Londra. Le informazioni sono prese dalla documentazione distribuita allo stand Dawson all’IFLA di Copenaghen alla fine di agosto 1997.

Il sistema si presenta modernissimo nella sua struttura client-server con largo uso di standard di diritto e di fatto: Z39.50 per le interconnessioni con gli altri sistemi, EDIFACT per lo scambio di dati commerciali su ordini, reclami e fatture, UNICODE per il set esteso di caratteri e Z39.63 per il prestito fra biblioteche.

Il sistema di base dati utilizzato è l’ RDBMS Oracle con l’interfaccia grafica estesa anche al generatore di programmi di stampa. Ingres, altro data base commerciale, dovrebbe essere disponibile in un secondo tempo in alternativa ad Oracle.

La prima versione annuciata comprende circolazione, catalogazione, amministrazione del sistema, OPAC su Windows95 e Web. Le risposte degli OPAC sono inviate all’utente ordinate per rilevanza (uno dei primi sistemi ad offrire la funzionalità). Per la prima volta inoltre, in sistemi di automazione in biblioteca, sono accettate anche le ricerche del tipo fuzzy logic, accettando errori di scrittura nelle parole o di sintassi nelle frasi. Gli altri moduli sono annunciati per la seconda release. Particolare enfasi viene data all’accesso multimediale e alle interconnessioni di rete. Interessante la possibilità che ha il sistema di essere molto espandibile in termini di risorse hardware sdoppiando aggiornamento e consultazione della base dati su due server diversi collegati allo stesso insieme di dischi magnetici.

Grazie alla disponibilità della casa madre Dawson, il produttore del sistema ha potuto integrare a Q Series la funzionalità combinata di ricerca locale e nel sistema centralizzato IQ (servizio di ricerca a testo completo negli articoli di molte migliaia di giornali elettronici e nelle tavole del contenuto di moltissimi giornali tradizionali). Questa possibilità appare estremamente utile soprattutto nel momento in cui i giornali elettronici stanno diventando sempre più numerosi. Il lettore è nelle condizioni di cercare in modo trasparente nella base locale e in IQ digitando una sola stringa, una sola volta.

Altre informazioni sono disponibili sul server del produttore all’URL: http://www.eosintl.com/.


Ing.
Corrado Pettenati
Scientific Information Service CERN (AS-SI) - Ginevra

e-mail: Corrado.Pettenati@cern.ch


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